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Artista, Poetessa

Romina monteleone

biografia

Romina Monteleone, di professione biologa, pittrice e poetessa per passione. Ama scrivere della sua arte ma a volte sono i suoi stessi scritti a ispirare nuovi dipinti. Mostra sin da piccola una grande propensione alla pittura ma notevole timidezza nel divulgare i suoi scritti.
Più recentemente decide di scoprire quel suo lato più introverso e di diffonderlo al mondo. Si affida all’arte per esprimere ed esternare le sue percezioni sulla vita e sul mondo che la circonda. Artista concettuale che non dipinge mai per contingenza esterna ma piuttosto per l’esigenza personale di far scaturire tutte le sue emozioni che non potrebbe esprimere in altro modo. Si mette a servizio dell’arte creando un rapporto che arricchisce molto la sua
essenza artistica e umana. Sceglie la pittura e la scrittura come mezzo più congeniale per comunicare con gli altri.

opere

Il volo dell'angelo

Il volo dell'angelo

Tecnica mista su tela 70x50 (2023)

Reset

Reset

Tecnica mista su tela 50x70 (2021)

Claire de Lune

Claire de Lune

Tecnica mista su tela 70x50 (2021)

opere letterarie

Dolce creatura dalle ali dorate, dove sei andata?
Ti vidi in un posto felice senza confini
Non più un motivo per restare,
l’evidente apparenza scomparve
Troppa fatica per te che dandomi le spalle lasciasti andare.

 

Ti ricordo ancora Avvolta in una coltre di nebbia Leggera come una piuma ondeggiasti tra la folla e i tuoi occhi profondi s’illuminarono quando un tiepido raggio di luce timidamente ti sfiorò e tutte le volte
Non immagini la mia felicità

E ora mentre ti osservo mi emoziono
Per il nuovo mondo che hai trovato
Con nuove strade che ti aspettano
La triste favola è passata ora c’è la tua vita
C’è il sole, c’è il mare, c’è l’acqua che scorre, c’è la pace.

L’amata follia, il nostro posto felice, come sarebbero adesso?
Li riconosceresti?
I tuoi dipinti mi parlano di te, di me, di ciò che siamo stati.
Ci ritroveremmo?
Vorrei saperlo ma non te l’ho mai scritto.

È quel senso del volo che mi manca,

l’aria calda sulla pelle che attraversava la mia anima

e quel dolce vuoto che accompagnava i miei silenzi.

Ed ecco di nuovo la mia missione, altri vuoti,

un nuovo volo che accarezza la mia speranza,

la speranza di ritrovarti in giro per il mondo.

Lo rigirerei di nuovo per non perderti mai più,

perché tu sei con me e io sono sempre con te,

un’unica fiamma ardente.

E non importa quanto lontano tu sia e quanto tortuosa sia la via.

Troverò ogni piccolo frammento della tua povera anima spezzata

che chiede silenziosamente sollievo

e mostra nell’oscurità il suo triste vuoto.

Luminosa è stata con te questa vita,

un dono prezioso per il tuo essere speciale,

un faro accecante per quel lupo che vive dentro di te.

Luminosa ma al contempo buia,

ti ha dato tanto ma ti ha portato via troppo…

l’amore più puro, il coraggio di amare.

Anima a pezzi. La senti? Riesco a percepirla.

La tua anima plasmata, brillante come una stella.

Stanotte ho sognato. 

Ho aperto gli occhi con l’immagine nitida di un posto bellissimo.

C’era la notte e c’era anche il giorno,

c’erano le stelle e c’era anche il sole,

ed io,

col capo circondato da rossi papaveri, abbracciavo il mondo.

Una nuova me distesa su un prato fiorito.

 

Come un pulcino appena uscito dal guscio,

mi apprestavo ad affrontare la vita

dopo una fredda e travagliata notte.

Col ricordo di sorridenti stelle tra gli occhi,

assaporavo l’aria tiepida della primavera,

che sa di erba e di fiori,

pronta ad affrontare la luce del giorno.

 

Il calore dell’estate dai biondi campi di grano, sembrava dire:

” Mya, Sono qui! Ti aspetto in fondo all’orizzonte”,

mentre un’aura fiammeggiante mi circondava

sollevandomi nell’azzurro cielo,

in un leggero ma infinito abbraccio.

 

Affrontavo lo spazio e il tempo, 

il tempo e lo spazio con la forza del mio occhio, 

che mi diceva:

“Ricorda il tuo passato.

 E se qualcuno ti dice che è impossibile non ci credere.

Tu sei amore, Mya, e porti amore dentro di te.

Ne sei così felice da non poterne più dubitare al tuo risveglio”.

 

E così è stato.

Non solo un ipnotico ricordo ma una tangibile e colorata verità:

Il mio dipinto.

La cangiante realtà.