Stanotte ho sognato.
Ho aperto gli occhi con l’immagine nitida di un posto bellissimo.
C’era la notte e c’era anche il giorno,
c’erano le stelle e c’era anche il sole,
ed io,
col capo circondato da rossi papaveri, abbracciavo il mondo.
Una nuova me distesa su un prato fiorito.
Come un pulcino appena uscito dal guscio,
mi apprestavo ad affrontare la vita
dopo una fredda e travagliata notte.
Col ricordo di sorridenti stelle tra gli occhi,
assaporavo l’aria tiepida della primavera,
che sa di erba e di fiori,
pronta ad affrontare la luce del giorno.
Il calore dell’estate dai biondi campi di grano, sembrava dire:
” Mya, Sono qui! Ti aspetto in fondo all’orizzonte”,
mentre un’aura fiammeggiante mi circondava
sollevandomi nell’azzurro cielo,
in un leggero ma infinito abbraccio.
Affrontavo lo spazio e il tempo,
il tempo e lo spazio con la forza del mio occhio,
che mi diceva:
“Ricorda il tuo passato.
E se qualcuno ti dice che è impossibile non ci credere.
Tu sei amore, Mya, e porti amore dentro di te.
Ne sei così felice da non poterne più dubitare al tuo risveglio”.
E così è stato.
Non solo un ipnotico ricordo ma una tangibile e colorata verità:
Il mio dipinto.
La cangiante realtà.